I termini Cefalee ed Emicrania vengono spesso confusi ed utilizzati come sinonimi. Essi in realtà fanno riferimento a due realtà cliniche ben distinte, con insorgenza, caratteristiche e sintomi ben definiti, e che sono in alcuni casi possono sovrapporsi.

Innanzitutto è bene distinguere due grandi gruppi di cefalee.
- Le Cefalee Primarie, cefalee che non hanno una causa ben definita, come l’Emicrania e la Cefalea Tensiva.
- Le Cefalee Secondarie, cefalee collegate ad alterazioni primarie o comunque da cause ben identificabili. In questo grande gruppo rientrano molti tipi di mal di testa, tra cui la Cefalea Cervicogenica, la Cefalea da disfunzione dell’articolazione temporo mandibolare o ATM, la Cefalea da overuse di farmaci e Cefalea da problematiche vascolari e psichiatriche.
Cefalee Primarie
Emicrania
L’Emicrania è una tipologia di mal di testa che si presenta in modo ricorrente e con caratteristiche molto invalidanti, che possono condizionare e avere ripercussioni nella quotidianità della persona.

Si presenta con episodi caratterizzati da dolore intenso e pulsante, e solitamente localizzato su un solo lato della testa.
Le cause scatenanti l’emicrania non sono ancora ben note. Si ritiene che la sua origine sia multifattoriale, con cause riconducibili a fattori ereditari, ambientali e neurologici.

I sintomi dell’emicrania possono essere diversi da persona a persona e possono variare anche ad ogni episodio. I sintomi più comuni sono:
- Dolore intenso, pulsante e monolaterale, su un solo lato della testa.
- Sensibilità alla luce o fotofobia.
- Ipersensibilità ai rumori.
- Nausea e vomito
- Presenza di disturbi visivi, che prendono il nome di aura.
E’ possibile distinguere le varie tipologie di emicrania anche in base alla presenza o meno del sintomo dell’aura, dividendole quindi in Emicrania con aura ed Emicrania senza aura.
L’aura è caratterizzata da un insieme di sintomi che possono precedere o accompagnare l’episodio. può essere presente visione offuscata o ridutta, visione di luci lampeggianti o macchie cieche, o addirittura visione mancante. A volte può essere accompagnata addirittura da sintomi simil neurologici come intorpidimento agli arti, fino ad arrivare a vere e proprie paralisi di un lato del corpo o difficoltà nel linguaggio.
Gli attacchi di emicrania possono durare da 4 a 72 ore, e la frequenza può variare da episodi sporadici a più volte a settimana. E’ importante tenere traccia della frequenza e durata degli attacchi e dei sintomi associati per una gestione quanto più efficace possibile della condizone.
Cefalea Tensiva

La cefalea tensiva è una comune condizione di mal di testa. Rientra nel gruppo delle cefalee primarie ed è caratterizzata da un dolore definito come pressorio e compressivo, localizzato nell’area posteriore della testa e che si sposta anteriormente raggiungendo la fronte e le tempie. In molti casi la sua estensione arriva a livello del tratto cervicale e delle spalle.
Elemento caratterizzante della cefalea tensiva è la bilateralità. I sintomi riguardano infatti i due lati della testa e della fronte.
Altre caratteristiche sono l’intensità, che va da lieve a moderata, e la durata che invece va da poche ore fino ad arrivare ad alcuni giorni.
Cefalee Secondarie
In questo grande gruppo due cefalee in particolare rivestono un ruolo importante in ambito riabilitativo: la Cefalea Cervicogenica e la Cefalea da disfunzione dell’ATM.
Cefalea Cervicogenica
La Cefalea Cervicogenica è tra le più comuni forme di cefalee secondarie.

E’ un tipo di mal di testa in cui è possibile trovare la sua origine in una problematica muscolo scheletrica del tratto cervicale, che può presentarsi sicuramente dolente, rigido e limitato nei movimenti.
Il dolore, che si irradia anche alla testa, è spesso descritto come una sensazione di peso, rigidità, pressione, e può essere costante o intermittente.

I sintomi tipici di cefalea cervicogenica sono caratterizzati da un dolore unilaterale (solitamente sullo stesso lato della problematica cervicale), che non cambia quasi mai lato, spesso ad insorgenza sul collo e che solitamente ha un diffusione da posteriore ad anteriore, in cui è percepibile il suo inizio dalla colonna cervicale o a livello dell’area occipitale e che arriva anteriormente fino all’occhio o alla tempia.
Più raramente possono comparire sintomi correlati come nausea e vertigini.
L’intensità è solitamente da lieve a moderata e non mai di tipo pulsante, come ad esempio è l’emicrania.
La frequenza invece è molto variabile, può presentarsi anche giornalmente, sempre in relazione ai movimenti del capo e del collo, a posture scorrette e mantenute nel tempo.
Cefalea da disfunzione dell’ATM
Oltre che da problematiche cervicali, l’insorgenza di un quadro di cefalea può essere causato anche da una disfunzione dell’ATM o Articolazione Temporo Mandibolare.

L’ATM è l’articolazione che mette in connessione la mandibola all’osso temporale del cranio, ed è impegnata in tutti i movimenti della bocca, come parlare, mangiare e deglutire.

Essendo questa articolazione strettamente legata al cranio dal punto di vista anatomico e funzionale, alcune sue alterazioni possono provocare appunto episodi di mal di testa, che può essere sia monolaterale, cioè dal lato della problematica mandibolare, che bilaterale, cioè a tutte e due i lati della testa.
Cefalee definite Miste
Va comunque tenuto presente che esistono forme di cefalee definite Miste. Più tipi di cefalee infatti possono coesistere nello stesso tempo, amplificandone i sintomi e durata.
In altri casi l’insorgenza di una cefalee secondaria ad un problema cervicale o mandibolare può agire come fattore scatenante per le riacutizzazioni di cefalee primarie, come per l’emicrania.
Di fondamentale importanza è dunque la corretta diagnosi e inquadramento della tipologia di cefalea, in quanto dalla sua definizione deriva la corretta integrazione di trattamento medico farmacologico e riabilitativo.