Fisioterapia Vivone

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Terapia Manuale Ortopedica

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Chi sono?

Mi chiamo Nicola Vivone e mi occupo di Riabilitazione Muscoloscheletrica e Riabilitazione Cranio Mandibolare.

Ho conseguito la laurea in Fisioterapia presso l’Università degli Studi di Salerno nel 2015 e mi sono specializzato nello stesso anno in Riabilitazione Posturale Mézières. 

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La Terapia Manuale Ortopedica, conosciuta con l’acronimo OMT – Orthopedic Manipulative Therapy, è una specializzazione della Fisioterapia incentrata sul trattamento delle problematiche neuro muscolo scheletriche. Si basa sul ragionamento clinico e utilizza approcci di trattamento altamente specifici che comprendono sia tecniche manuali che esercizio terapeutico.

Grazie a questa specializzazione è possibile inquadrare e prendere in carico il paziente a 360°, ed è garanzia per il paziente stesso di utilizzo dei più efficaci e appropriati metodi di valutazione e trattamento in ambito muscoloscheletrico, col più alto grado di evidenza scientifica.

Quali sono le tecniche manuali di fisioterapia ortopedica?

Le tecniche manuali utilizzate durante un trattamento possono essere diverse.

Possiamo ad esempio elencare:

  • Manipolazioni vertebrali o HVLA Thrust, definite tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza. Caratteristica di queste manovre è il cosiddetto “popping sound” o “cracking”, suono generato dal fenomeno di cavitazione delle articolazioni manipolate.
  • Mobilizzazioni articolari e dei tessuti molli, tra cui tessuto muscolare e fasciale. Rappresentano un ampio ventaglio di tecniche di varia intensità.
  • Mobilizzazione del sistema nervoso periferico o Neurodinamica. Queste tecniche sono utilizzate per diminuire lo stress sul nervo attraverso la mobilizzazione di articolazioni adiacenti.

Tutta la terapia manuale ha come obiettivo la modulazione e riduzione del dolore, incrementare l’ampiezza di movimento (definito ROM), la facilitazione del movimento stesso e migliorare la funzionalità.

L’esercizio terapeutico è elemento fondamentale di ogni programma riabilitativo ed andrà ad integrare il lavoro manuale effettuato precedentemente.

Anche l’esercizio ha come obiettivo la gestione del sintomo doloroso, aiutando ad eliminare la paura del movimento, definita kinesiofobia, che può essere presente in seguito ad una sintomatologia prolungata, oltre che a migliorare la forza e il controllo motorio.

L’esercizio sarà sempre supervisionato dal professionista nelle fasi iniziali del percorso terapeutico, per poi passare gradualmente, quando possibile, ad un programma di lavoro individuale, in modo tale da rendere il paziente sempre più autonomo e consapevole, riducendo così i tempi di recupero.

Per quale problematiche è indicata la Terapia Manuale Ortopedica?

E’ rivolta al trattamento di tutte le problematiche muscoloscheletriche, sia acute che croniche, come ad esempio:

  • Mal di schiena o Lombalgia
  • Lombosciatalgia e stenosi lombare
  • Cervicalgia e cervicobrachialgia.
  • Cefalea ed emicrania.
  • Problematiche all’articolazione temporo mandibolare.
  • Problematiche traumatiche e non traumatiche agli arti superiori e inferiori, pre e post chirurgiche.
  • Alterazioni delle normali curve fisiologiche, come scoliosi, iperlordosi e ipercifosi.

Come si svolge una seduta di terapia manuale?

In prima seduta viene svolta un’accurata valutazione fisioterapica, che si divide in tre parti:

– Colloquio conoscitivo o anamnesi.

– Esame obiettivo.

– Prima parte di trattamento.

Durante il primo colloquio verranno raccolte tutte le informazioni riguardanti la problematica riferita dal paziente. Verrà effettuata quindi sia un anamnesi prossima che remota, annotando i farmaci utilizzati più frequentemente, la presenza di altri disturbi o familiarità per altre patologie, in modo tale da valutare anche lo stato di salute generale.

Oltre a tutti i sintomi come dolore, rigidità, difficoltà nei movimenti, saranno importanti per il corretto inquadramento anche informazioni legate alla vita quotidiana come ad esempio lavoro, attività sportiva o del tempo libero, così da comprendere come la sintomatologia interferisca su di esse e viceversa.

In questa fase verrà valutata tutta la documentazione medica e radiologica già prodotta precedentemente, come ad esempio radiografie, ecografie, TAC o risonanza magnetica e ne verranno discussi gli esiti.

Questa prima fase è fondamentale anche per individuare la presenza delle cosiddette Red Flags, dei “campanelli d’allarme“ che possono far pensare a patologie specifiche di carattere prettamente medico. In questo caso il paziente verrà indirizzato allo specialista più indicato, ad esempio ortopedico, neurologo o neurochirurgo per le opportune valutazioni.

Dopo il colloquio conoscitivo dunque si passerà alla seconda fase della seduta che comprende l’esame obiettivo. Esso rappresenta la vera e propria visita in cui verranno somministrati diversi test clinici che andranno a confermare o meno le ipotesi diagnostiche fatte durante l’anamnesi. L’esame obiettivo è diviso in diverse parti tra cui:

  • Una iniziale osservazione, sia statica che dinamica, e nel caso una valutazione posturale.
  • Palpazione della zona sintomatica e delle strutture adiacenti, per individuare zone di maggior dolore.
  • Esecuzione di movimenti attivi. Verrà chiesto al paziente di eseguire alcuni movimenti per valutarne l’esecuzione, la fluidità ed eventuali limitazioni o comparsa del sintomo riferito.
  • Esecuzione di movimenti passivi. In questa occasione sarà il fisioterapista, attraverso una mobilizzazione manuale, a far eseguire il movimento al paziente, che sarà completamente rilassato.
  • Test specifici per il distretto interessato. Esistono test o batterie di test ad alta specificità che ci permettono di completare al meglio la valutazione.

La terza ed ultima fase del primo incontro comprende una prima parte di trattamento, in cui potranno essere proposte tecniche manuali introduttive e degli esercizi preliminari.

Verrà stilato poi un Piano di Trattamento Personalizzato, concordato con il paziente secondo le necessità e gli obiettivi individuali.

Non sono previsti protocolli o numero di sedute prestabilite. Ogni piano terapeutico verrà “cucito” sul singolo paziente, sia in termini di durata totale del percorso che di frequenza delle sedute, rispettando le naturali differenze individuali e dalla condizione clinica.

Hai bisogno di fisioterapia ortopedica? Siamo a Bellizzi, in provincia di Salerno